mercoledì 20 maggio 2009

Università Magna Graecia, presentato ricorso contro decreto Gelmini

In forse la data delle prove di accesso alla specializzazioni.
La Facoltà di Medicina di Catanzaro rischia lo smantellamento entro pochi anni.
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Catanzaro – L’Università Magna Graecia non ci sta e, insieme ad altre quattro atenei italiani, contesta il decreto di accorpamento di alcune Scuole di Specializzazione alle Università di Napoli e Bari emanato a fine marzo dal ministro Gelmini, presentando un dettagliato ricorso.
“Questo probabilmente - afferma Vincenzo Ursini (nella foto a sinistra), segretario aziendale della Federazione dei Sindacati Indipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro - determinerà uno slittamento della data di espletamento delle procedure concorsuali, con ovvio danno per gli studenti. Il Governo, invece, guadagnerà altri mesi di stipendi non pagati agli specializzandi, per un totale di circa 9 milioni di euro al mese, (1.800 € per 5.000 borse di studio) risparmiati alle spalle dei giovani medici”.
“Cosa altrettanto grave - continua Ursini - è che la Regione Calabria, ad oggi, non ha inteso dare alcuna risposta ai giovani neolaureati calabresi che nel mese di aprile avevano protestato duramente contro la decisione della Giunta di annullare anche le 17 borse di studio assicurate fino allo scorso anno accademico”.
“Per capire la gravità di tale decisione, in termi
ni occupazionali, per i giovani neolauretati calabresi - aggiunge Ursini - basti pensare che la Regione Sicilia, per quest’anno, ha finanziato 180 borse. La Calabria vanta, invece, un altro primato negativo, quello di essere l’unica regione d’Italia a non aver finanziato alcuna borsa di specializzazione”.
“Fonti certe – continua Ursini – confermano che le borse di studio addizionali finanziate alla Facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia sono in totale 9, di cui una dalla provincia di Catanzaro, una dal comune e le altre sette dalla Fondazione Tommaso Campanella e dall’Azienda Ospedaliera Mater Domini. Nulla, invece, è arrivato, come si auspicava, dalle altre amministrazioni provinciali della regione che pure alla Magna Graecia hanno diversi studenti iscritti. Il comune di Catanzaro, tra l’altro, non ha a
ncora provveduto al pagamento della borsa di cui ha dato comunicazione. La conseguenza sarà che il Rettore non potrà confermare al Ministero la disponibilità della stessa”.
Del tutto particolare – continua Ursini – sembra essere anche la decisione assunta dal Consiglio di Facoltà circa i criteri per l’assegnazione delle borse alle rispettive scuole. Le borse disponibili saranno, infatti, assegnate, almeno per ora, alle scuole che avranno 2 posti ministeriali, cercando in tal modo di evitare l’anno prossimo (i programmi del MIUR sono indirizzati ad accorpare tutte le scuole con meno di 3 posti) l’accorpamento d
elle stesse alle Università di Napoli e Bari. Se da una parte potrebbe essere giusta questa ipotesi, dall’altra – sostiene Ursini – tale soluzione appare quanto mai discutibile, perché condurrà ad un’assegnazione sbilanciata delle borse. Basti pensare che la scuola di Endocrinologia che ha un solo contendente avrà 3 borse al pari della scuola di Medicina Interna con 8 possibili contendenti; oppure che la scuola di Oculistica, una scuola di stretta specializzazione, avrà 4 borse, più della scuola di Medicina Interna che, indubbiamente, è di più ampio respiro e garantisce maggiori sbocchi professionali”.
“Ad ogni modo, questa scelta fatta nel bene di un interesse superiore, non servirà a proteggere le Scuole di specializzazione. Infatti, il Ministero ha diramato una nota in cui chiarisce che il prossimo anno verranno accorpate tutte le scuole con meno di 6 docenti per area disciplinare. Ad oggi, da quanto è a nostra conoscenza, alla Facoltà di Medicina della Magna Graecia, soddisfano questi requisiti soltanto le scuole di Medicina Interna, Chirurgia Generale e Neurologia. In queste condizioni la Facoltà di Medicina di Catanzaro andrebbe verso un totale smantellamento e potrebbe chiudere i battenti entro pochi anni. Né, nell’immediato, sarà possibile nominare nuovi professori per colmare questa lacuna, perchè l’Ateneo potrà assumere o nominare nuovi docenti in quantità pari al 50% di quelli pensionati. L’augurio della FSI – conclude Ursini – è che queste considerazioni abbiano orecchie capaci di ascoltare per porre immediatamente rimedio a queste incongruenze, perché i tempi sono veramente ristretti”.
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L'Università della Magna Graecia, Catanzaro

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